SPECIALE NEW ITALIAN THRASH su RRAZÖRR magazine

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thrash e hardcoreA distanza di qualche mese dall’uscita dello “SPECIALE NEW ITALIAN THRASH” sul magazine RRAZÖRR, abbiamo pensato di rendere pubblica la versione completa dell’intervista a ITALIAN THRASH ATTACK. Il web ci permette di ovviare ai tagli dovuti alla mancanza di spazio sul supporto cartaceo e non potevamo quindi non pubblicare l’analisi integrale in risposta alle curiosità di Stefano Giusti e di voi lettori (in foto riportiamo anche l’intervista ridotta presente sul magazine). Ringraziamo l’intero staff di Classix Metal e Rrazorr.

1) Ci puoi raccontare quando e come è nata l’idea del portale ITALIAN THRASH ATTACK e con quali intenti ?

ITA compare ufficialmente sul web il 31 maggio 2007 ma ha origine da una serie di eventi organizzati a partire dal 2003 con l’intento di offrire un servizio gratuito a band thrash e hardcore dell’underground come promozione, concerti, piccola label e tanto altro, senza alcun fine di lucro ma solo per passione. Allo stesso tempo sul portale ho cercato di offrire in maniera quasi enciclopedica e maniacale, tutte le informazioni relative alla scena thrash italiana, vecchia-storica e nuova. Oggi con internet, è facile documentarsi ma è altrettanto facile perdersi in una marea di informazioni e ITA soddisfa appieno la curiosità di chi vuole saperne di più con pochi click, senza dover girare a vuoto nel marasma del web.

2) Il portale mescola una gran mole di informazioni, tra blog per le notizie, database delle bands, promozione, merchandise: da dove nasce questa tua immensa passione per il thrash metal ?

Ho iniziato ad ascoltare sonorità metal da ragazzino. Ho avuto da sempre una predilezione per thrash e heavy senza disprezzare, però, tutte le altre sfaccettature. Thrash e hardcore sono generi diretti ed è la cosa che preferisco nella musica. Sono la migliore espressione di rabbia e disagio: non si tratta solo di un genere musicale ma di attitudine e stile di vita.

3) Negli anni ’90 i grandi del thrash anni ’80 erano un po’ “confusi”: Metallica e Megadeth avevano perso la bussola, gli Anthrax dopo la separazione con Joey Belladonna erano parecchio ridimensionati, in Europa i Kreator avevano quasi smesso di suonare thrash, i Destruction erano sciolti. così come gli Exodus… forse solo Slayer e Sodom mantenevano una certa coerenza: qual è stato secondo te il momento in cui il thrash metal nella sua accezione più “old school” ha iniziato a rinascere ?

Tutto ha ripreso a muoversi intorno al 2000. I Destruction pubblicano “All Hell intervista Breaks Loose”, i Sodom “M-16” e i Kreator “Violent Revolution”, ne segue un tour promozionale con i tre del thrash tedesco su uno stesso palco. Gli Slayer escono con “God Hates Us All”, i Venom con “Ressurrection” e gli Exciter con “Blood of Tyrants”. Ne sono la conferma le reunion di Nuclear Assault, Death Angel (memorabili furono le loro performance al No Mercy Festival 2003 a Milano), Sadus ma anche Assassin e nel 2004 gli Exodus presentano “Tempo of the Damned”. La cosa fantastica è che nel 99% dei casi queste reunion hanno riportato in vita le band in formazione originale (anche se solo per qualche tour per alcuni) come i Testament con Alex Skolnick e Greg Christian, gli Anthrax con Belladonna e Dan Spitz fino ai Sacred Reich al completo. In questo contesto sono sempre attivi gli Overkill ed anche i Tankard, mentre ritornano nel 2007 con “Killing Peace” gli inglesi Onslaught e poco dopo le reunion altrettanto ben riuscite di Forbidden (una sola data toccò l’Italia a Bologna) e Heathen ma anche Wehrmacht! Contemporaneamente nasce e si sviluppa la “new wave of old school thrash metal”, quasi tutta rappresentata nella compilation della Earache “Thrashing Like a Maniac”. Parliamo di Municipal Waste su tutti, seguiti a ruota da Gama Bomb, Bonded by Blood, Evile, Warbringer, Violator, Toxic Holocaust, Dr. Living Dead e tantissimi altri.

4) In Italia simbolo della rinascita di queste sonorità sono state band come National Suicide, Endovein, Warmonger ecc… altri nomi secondo te meritevoli di essere indicati fra i più interessanti della nostra scena ?

Tra quelli ancora attivi aggiungerei Bunker 66, Barbarian, Hatred, Death Mechanism, Sofisticator, Game Over, Vexovoid, Violentor, Ireful, Stealth e, naturalmente, la triade Bulldozer-Schizo-Necrodeath che in un certo senso ha cavalcato questa ondata di ritorno (memorabile fu il concerto al Metal Forces Festival di Lorrach per la reunion dei Bulldozer nel 2009 e la presenza della triade al completo all’Armageddon in the Park Festival nel 2013). Ci sarebbero tante altre band da elencare che purtroppo non esistono più ma che è possibile ritrovare in una playlist #ITALIANTHRASHBACKTHURSDAY che aggiorno ogni giovedì con un vecchio pezzo, sui social YouTube-Facebook-Instagram. Si tratta di band del calibro di MadMaze, Demolition Saint, Bothers, Devastator, H-George, Planar Evil, Reanimaniacs, Shock Troopers e tanti altri.

5) Anche negli anni più bui in Italia il thrash ha sempre goduto di un certo seguito: secondo te da dove viene questa particolare inclinazione del pubblico italiano verso queste sonorità ?

Pensa che per un periodo eravamo visti come la patria del power metal (termine impropriamente utilizzato se paragonato con il genere che si sviluppò con lo stesso idioma negli anni ’80). Siamo pur sempre la terra d’origine di alcune band culto thrash e hardcore che hanno avuto risonanza a livello mondiale. Non parliamo comunque di una moda: il genere, nelle sue tante sfaccettature quali old school classico o con il sound che la tecnologia attuale ci ha permesso di avere o thrashcore, crossover, thrash/death ecc, non è mai morto né tende a scomparire. Negli anni ‘90 gli Extrema mettevano a ferro e fuoco l’Italia intera con tour infiniti e aprendo i concerti dei nomi grossi ospitati nella penisola. Gli In.si.dia, dopo il periodo Inviolacy, pubblicavano “Istinto e rabbia” e “Guarda dentro te” con la particolarità del cantato in italiano. I Raw Power si avvicinavano a sonorità più metal con gli album “Too Tough to Burn” e “Fight”. Gli Schizo presentavano una nuova veste con “Sounds of Coming Darkness” e in maniera più marcata con il successivo promo stampato in formato 3” CD “Tones of the Absolute” e distribuito insieme al catalogo della Nosferatu Records. Ma non dimentichiamoci anche di Deathrage, Alligator, Tossic, Broken Glazz, Jester Beast, Headcrasher, Excidium. Quindi un quantitativo notevole di band che ha dato seguito al genere e allo stesso tempo ha messo le radici e gettato le basi per quello che si è sviluppato dopo.

6) Il periodo non è molto invitante per promuovere e programmare ma quali sono state le ultime iniziative sponsorizzate da Italian Thrash Attack ?

Chi si ferma è perduto! Per fortuna qualcuno ha approfittato di questo periodo morto per entrare in studio a registrare qualcosa di nuovo. In primis abbiamo collaborato alla stampa del primo demo degli Stealth, band heavy-speed veronese. La prima edizione è stata prodotta in red translucent tape limitata a 100 copie, seguita da una seconda stampa in CD con una bonus track: una cover degli Exciter! Abbiamo in programma l’uscita in vinile per l’EP di debutto degli Ireful ma i tempi hanno subito uno slittamento in fase di stampa a causa della pandemia. La produzione sarà limitata a 400 copie in vinile nero + 100 in vinile colorato. È prevista anche la ristampa, per la prima volta in vinile, di un grande disco di una band estera ma al momento non posso anticiparvi nulla e vi lascio con un po’ di suspense!

7) Hai già qualche progetto per tour o festival per quando la pandemia sarà solo un ricordo e potremmo tornare sotto i palchi ?

Sinceramente no. Al momento preferisco focalizzarmi su qualcosa di più concreto e realizzabile ma spero che si torni al più presto attivi anche sul fronte concerti.